Report di viaggio a Mikonos
Isola di venti, di luce, vivace, instancabile, cosmopolita... Mykonos sta diventando una delle destinazioni più esclusive per vacanze d’élite, alla pari di Saint Barts, Saint Tropez e Ibiza, una delle destinazioni “must go” per tutte le età.
I meme di internet, ma anche i feed dei principali social, sono tutti concordi: Mykonos è una delle isole più affascinanti della Grecia, una delle mete più ambite, da vedere e vivere almeno una volta nella vita. E adatta a tutti. A chi cerca la movida, i party e le notti bianche, come a chi ama le spiagge esclusive e dorate e il mare cristallino. A qualsiasi età, da soli, con gli amici, con i bambini. E non solo per le meraviglie naturali che quest’isola delle Cicladi di soli 85 kmq offre ai chi vi approda, ma anche per la sua storia, che affonda le radici nella più antica mitologia, e per quel fascino misterioso che è in grado di trasmettere e che fa sempre partire con la voglia di tornare per scoprire nuovi luoghi.
Ieri&oggi
Per capire Mykonos bisogna prendersi un attimo di tempo per leggere la storia degli ultimi 5.000 anni. Sì, perché Mykonos è sulla mappa del mondo da sempre.
Fa parte dell’arcipelago delle Cicladi, nel Mar Egeo, insieme a Santorini, Tinos, Paros, Naxos..., così chiamate poiché circondano l’isola sacra di Delos, uno dei più importanti centri religiosi e culturali del mondo antico.
Delos, che in greco antico significa “la chiara, la luminosa”, è una delle isole più piccole delle Cicladi ma è stata sempre considerata dagli antichi il fulcro dell’arcipelago. Dal momento che su quest’isola sacra non era permesso nascere, cucinare, coltivare cibo e neppure morire, Mykonos, distante poche miglia, divenne ben presto l’isola deputata all’ospitalità e all’accoglienza dei numerosi pellegrini che provenivano da tutto il mondo per visitare Delos. Da qui deriverebbe il concetto di ospitalità, buon cibo e celebrazione della vita che contraddistingue da sempre Mikonos ed è parte integrante del suo DNA. Secondo la mitologia, il nome Mykonos viene invece dal figlio del Re di Delos e nipote di Apollo e l’isola avrebbe origine dai corpi pietrificati dei Giganti uccisi da Ercole in una delle sue dodici fatiche e gettati in mare, dove si trasformarono in enormi rocce. Anche se sembra essere la destinazione più cool del momento, in realtà la fama di Mykonos come meta di vacanza non è nuova. Già dagli anni 30 del secolo scorso artisti, scrittori, musicisti e viaggiatori ribelli sceglievano quest’isola per lo stile di vita bohémien e rilassato che si poteva trovare, e per la sua facile accettazione di tutti i tipi di culture, stili e modi di vivere. E superato il momento in cui l’isola veniva identificata come il paradiso degli eccessi, oggi Mykonos ha rispolverato le sue vecchie maniere raffinate ed eleganti, che la fecero diventare approdo famoso già ai tempi di Onassis.
Un gioiello dell’Egeo
Il nuovo lifestyle isolano è fatto di colori e di luci, di vento che soffia ininterrottamente per quasi tutto l’anno proteggendo questa lembo di terra dal forte calore del sole, di intensi blu del mare e del cielo, di grigi azzurri, di spiagge luminose, di viola sgargiante delle bouganville, di bianco accecante delle case con le persiane blu affacciate su stradine di acciottolato, di mulini a vento che si stagliano imponenti contro il cielo, di chiesette dai tetti rossi, di romanticie spettacolari tramonti.
Non si spaventino, comunque, coloro che cercano anche un po’ di vita mondana: a Mykonos non mancano ottimi negozi per lo shopping, un’infinità di raffinati caffè e ristoranti premiati a livello internazionale, eleganti hotel e discoteche. Ciò che resta nel cuore, tuttavia, è il fatto che Mykonos non sia mai realmente entrata a far parte della storia della globalizzazione. L’isola del vento assorbe l’influenza della mondanità e delle mode, ma la evolve e la esprime a modo suo, creando un’esperienza eccitante e unica.
LOCALE SPETTACOLARE:
PRINCIPOTE, PANORMOS
Panormos Beach
t.: +30 2289 077184
http://principote.com
LOCALE FAMOSO:
NAMMOS:
Psarou Beach, Mikonos
Telefono: +30 2289 022440
https://www.nammos.gr
OTTIMA CUCINA:
M-EATING RESTAURANT
Mykonos Town
t.: +30 2289 078550
http://www.m-eating.gr/en/
BILL & COO
Megali Ammos,
t.: +30 22890 26292
https://www.bill-coo-hotel.com/suites
LOCALE TRENDY:
SKORPIOS:
Paraga, Mikonos
t.: +30 2289 029250
www.scorpiosmykonos.com
RISTORANTI IN SPIAGGIA:
TASOS TAVERNA:
t.: +30 2289 023002
https://www.tasostavernamykonos.gr
NICOLA’S TAVERNA
t.: +30 2289 025264
http://www.nikolas-taverna.com/gallery_en.html
INFO UTILI PER PRENOTAZIONI,
AFFITTI VILLE, ESCURSIONI.
MYKONOS DREAM LIVING
www.mykonosdreamliving.com
Mykonos in tavola
Chi ha visto “Il mio grosso grasso matrimonio greco” ricorderà certamente il brindisi gioioso con cui veniva accompagnato ogni bicchierino di ouzo, così come avrà ben presente la rumorosa, cordiale ospitalità della famiglia Portokalos, il fondamentale rapporto col cibo e le cene pantagrueliche. Ebbene, se qualcuno pensasse che si tratti di esagerazioni e luoghi comuni, sbaglia: l’ospitalità greca a tavola è leggendaria, così come l’importanza che viene data ai pasti, alle portate tradizionali, agli alimenti che caratterizzano questa cucina. Come la cultura greca è stata alla base del pensiero filosofico, religioso e artistico della cultura Occidentale, analogo ruolo ha svolto la cucina. Quando i Romani sono entrati in contatto con i Greci, ne hanno assorbito usi e tradizioni culinarie. Addirittura il simbolo per eccellenza degli chef, il cappello bianco, ha origini elleniche: nel medioevo, infatti, era ciò che distingueva nei monasteri greci i cuochi dai monaci, che portavano un copricapo simile, ma nero. La cucina greca sostanzialmente gli stessi ingredienti base di un tempo, dall’olio d’oliva alla carne, dalla feta alle verdure. In Grecia non si usano primi piatti a base di pasta: il pranzo e la cena vengono introdotti da antipasti, i mezedes – involtini di carne e riso, avvolti in foglie di vite, oppure semplici olive, pesce fresco, composizioni a base di pasta sfoglia e verdure. Tra le carni, particolarmente amato è l’agnello. Celebri sono i Souvlakia, spiedini di carne, il Gyros pyta, carne avvolta in un morbido pane e accompagnata da pomodoro e cipolla, e le polpette Keftedes. Lo yogurt è un altro ingrediente che non manca mai sulla tavola greca ed è la base, insieme ad aglio, olio e cetriolo, della celebre salsa Tzatziki, che si ritrova in moltissime ricette. Anche la verdura ha un’importanza fondamentale (la famosa moussakà altro non è che uno sformato di melanzane al forno), così come frutta, spezie ed erbe aromatiche.
LE RICETTE
Polpo alla greca
Dosi per 4 persone
INGREDIENTI:
1,5 kg di polpo
Olio EVO
Avocado
Pompelmo Rosa
Pomodori cherry
Prezzemolo
Origano
Limes
Lavate bene il polpo e poi mettetelo in una pentola spaziosa piena di acqua e cuocetelo per 30 – 40 minuti, dipende dalle dimensioni. Scolate il polpo e fatelo raffreddare. Prendete una ciotola grande e mettete un mezzo bicchiere di olio EVO, sale, pepe, prezzemolo e origano, mettete dentro il polpo tagliato a pezzi grandi e fatelo marinare per almeno un mezz’ora. Preparate la brace e grigliate il polpo per qualche minuto girandolo a metà cottura. Servitelo con pezzi di avocado, pomodori cherry e pompelmo rosa e poi aggiungete una vinaigrette con olio, lime, aromi e un pizzico di peperoncino.
TZTZIKI
Dosi per 4 persone; preparazione: 10 minuti
INGREDIENTI:
250 g yogurt greco
mezzo cetriolo
1 spicchio d’aglio
sale
pepe
olio EVO
È un antipasto che viene usato come salsa o come contorno, a base di yogurt e cetrioli, aglio, sale e olio. In base alle regioni dove viene consumata vengono aggiunte erbe aromatiche o altri ingredienti come l’aneto, il peperoncino, olive tritate oppure aceto o limone. Con l’aiuto di un pela patate eliminate la parte verde del cetriolo e con l’aiuto di una grattugia, rendete una crema il cetriolo che conserverete da parte. Schiacciate l’aglio con l’apposito attrezzo oppure tritatelo molto finemente. Mettete lo yogurt in una ciotola, aggiungete il cetriolo grattugiato, l’aglio, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe e 2 cucchiai di olio evo. Mescolate con cura e conservate in frigorifero un paio d’ore.
TIROKAFTERI
Dosi per 4 persone; preparazione: 5 minuti
INGREDIENTI:
200 gr di feta greca
1 cucchiaino di crema di peperoncino
100 gr di yogurt greco
25 ml di olio EVO
1 cucchiaio di aceto
Origano
Pepe
Peperoncini freschi per decorare
La tirokafteri è una crema al formaggio piccante a base di feta, ed insieme al più famoso tzatziki e alla melitzonsalata è uno dei mezedes più conosciuti. Se avete intenzione di preparare una cenetta estiva con i vostri amici, l’idea di servire varie creme da assaggiare messe al centro tavola al posto dei classici affettati è una bella idea. Tagliate la feta a cubetti. Mettetela in una ciotola con lo yogurt e schiacciate e amalgamate con una forchetta o aiutandovi con la frusta elettrica.
Montate un po’ il composto aggiungendo aceto e olio a filo. Infine, unite la crema di peperoncino e l’origano. Lasciate riposare in frigo per almeno 1 ora, quindi decorate a piacere con peperoncino tagliuzzato o olive nere e servite la crema al formaggio con crostini o della pita calda.
TARAMASALATA
Dosi per 4 persone
INGREDIENTI:
100 g di uova di pesce, salmone o bottarga
Succo di un limone
5 fette di pancarrè
Olio EVO
Salsa tipica della cucina greca a base di uova di pesce, (taramà è il nome dato alle uova di pesce, essiccate, salate e conservate in barile) e limone. Di solito si serve su crostini di pane, oppure accompagna piatti di pesce. Costituisce uno dei tipici antipasti dell’area mediterranea, non solo greca, ma anche turca e israeliana. Inserite le uova di pesce nel mixer insieme al pane ammollato in acqua ma non strizzato e il limone. Aggiungete circa 100 grammi di olio EVO, frullate e regolate gli ingredienti in modo che il composto risulti molto compatto, quasi come un patè. Spalmatelo su crostini di pane.
KATAIFI
Il kataifi è un dolce tipico della pasticceria greca e mediterranea composto da frutta secca e sciroppo di miele che viene racchiuso in una matassa di fili di pasta fillo croccanti, così ingarbugliati che risultano praticamente impossibili da districare.
Una volta stesa, la pasta kataifi viene farcita con noci tritate mescolate con uova, zucchero e cannella, e poi arrotolata per dar vita a dei deliziosi involtini dolci cosparsi di burro fuso, cotti in forno, e infine irrorati con uno sciroppo a base di miele. Questo tradizionale dolce greco rappresenta un vero peccato di gola. Anche se è piuttosto insolito ai nostri occhi, vale la pena prepararlo almeno una volta. Per raggiungere un ottimo risultato è consigliabile utilizzare materie prime di qualità, ad iniziare dal burro. Prediligete quello ottenuto da latte di mucca, capace di regalare al dessert un tocco insuperabile. Un altro accorgimento importante è di versare lo sciroppo sul dolce molto lentamente e poco alla volta in modo da favorire un corretto assorbimento. Prima di distribuirlo sugli involtini appena sfornati, fate raffreddare lo sciroppo. La ricetta prevede, infine, un lungo riposo prima dell’assaggio: rispettatelo nonostante il profumo inebriante che pervaderà la cucina. Il kataifi rappresenta uno dei fiori all’occhiello della pasticceria ellenica, in Grecia sono soliti consumarlo anche per Natale. Versate all'interno di un pentolino il miele, l’acqua, lo zucchero, la cannella in polvere e la scorza di limone non trattato (la sola parte gialla). Ponete sulla fiamma e, mantenendola bassa, fate cuocere fino a completo scioglimento dello zucchero. Fate raffreddare completamente lo sciroppo ottenuto. Nel frattempo tritate le noci abbastanza finemente. In una ciotola, versate le noci, lo zucchero di canna, l'uovo e la cannella. Mescolate per far amalgamare tutti gli ingredienti. Ponete sul piano di lavoro la pasta kataiki e ricavatene una matassa abbastanza lunga. Farcitela alla base con un cucchiaio di ripieno e iniziate ad arrotolare fino a ottenere un involtino. Continuate fino ad esaurimento degli ingredienti. Imburrate una teglia da forno e adagiatevi gli involtini, gli uni accanto agli altri Fate sciogliere su fiamma bassa il burro e cospargetelo abbondantemente sugli involtini, insistendo sui bordi. Trasferite la teglia in forno già caldo e fate cuocere il kataifi a 180 °C per circa 30 minuti. Una volta cotto, tiratelo subito fuori dal forno e cospargetelo immediatamente con lo sciroppo ben freddo in maniera omogenea. Fate riposare 4-5 ore prima di gustare il dolce.