Cani e cavalli nani... reali o geneticamente modificati?
Sembra quasi una moda, ma avere a casa un cane nano o toy è per tutti abbastanza normale.
Furono Eva Herzigova e Paris Hilton le prime ad essere fotografate con i loro “mini cagnolini” sempre accanto tra sfilate e vita mondana. Le loro foto con i cagnolini in cappottino o tenuti in braccio o addirittura infilati nella borsa, hanno fatto il giro del mondo. Dietro la moda di portare il cane a spasso in borsetta come se fosse un accessorio c’è un vero e proprio percorso di selezione e tipologia di razza. La moda dei cani toy è da ricondurre però non solo alla voglia di emulare le star, ma anche alla sensazione psicologica che un cane piccolo dà a chi lo adotta, di avere un eterno cucciolo. Il quale, piccolo com’è, necessiterebbe di spazi e cure minori.
Questo non è assolutamente vero: come qualsiasi altro animale, il cane toy ha bisogno di cure, spazi, passeggiate e le dimensioni minime non lo rendono meno impegnativo.
Il cane toy è un meticcio ottenuto dall’incrocio tra razze di cani da appartamento di piccole dimensioni, veri e propri cani fuori standard che nascono da quelli che possiamo definire maltrattamenti genetici rischiosi per la purezza delle più antiche razze canine.
Il cane nano, invece, è un cane di razza a tutti gli effetti che nasce come miniatura della razza madre: l’esempio di questo tipo di cane è il Barbone nano , originario della Francia, che misura tra i 28 e i 35 cm (a differenza del grande (dai 40 ai 60 cm) e del medio (dai 35 ai 40 cm).
Il punto è che spesso sulle reali dimensioni di questi animali si bara: spesso importati dall’Europa dell’est (“dove gli animali costano meno”), vengono proposti incroci di razze non sempre toy. Venduti da cuccioli, sembrano tutti piccoli ma poi anche se non crescono in dimensioni, questi cani invecchiano come gli altri ed è qui che nascono i problemi. Le dimensioni ridotte, possono portare l’animale ad affrontare molti problemi fisici come malformazioni ossee e problemi di dentatura e favoriscono storture nella spina dorsale, agli arti, contusioni alle vertebre.
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E COSA SI SA INVECE DEI CAVALLI NANI?
Chi frequenta abitualmente maneggi o fiere ippiche può vederne frequentemente. Tra le razze più note, lo SHETLAND: originario della Gran Bretagna (Scozia, Isole Orcadi e appunto Shetland), questo pony sembra avere origini antichissime, addirittura all’età del Bronzo. La sua altezza al garrese – tra i 90 e i 105 cm – lo collocano perfettamente tra i cavalli “nani”, utilizzati in passato per trasportare merci e prodotti agricoli grazie alla loro infaticabilità e robustezza; oggi viene usato principalmente come cavallo da sella per i bambini alle prime esperienze di monta.
Un’altra razza nota e pregiata è il FALABELLA: originario dell’Argentina, discende dallo Shetland ma mantiene delle proporzioni inalterate rispetto ai cavalli di taglia “normale” - contrariamente al suo antenato.
É il più piccolo pony al mondo con i suoi 60-100 cm al garrese e, forte di queste sue ridotte dimensioni, sta conquistando i cuori di chi ama i cavalli ma non ha la possibilità di prenderne per motivi di spazio: per molti è diventato un animale “da compagnia” ma la sua categoria è quella di cavallo da sella e tiro leggero. È molto intelligente, affidabile e tranquillo.
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