Good Traveling - Rapiti dal fascino della scozia
Bastano tre parole a descrivere la magia di questo paese: natura incontaminata, storia millenaria e estrema ospitalità. e un paio di consigli: prenotare per tempo e portarsi con sé una buona macchina fotografica, per catturare i colori indescrivibili di queste terre.
La Scozia è vicina e tutto sommato abbastanza piccola: questo la rende una meta perfetta
per un viaggio quando non si hanno troppi giorni a disposizione. Sono sufficienti, infatti,
una settimana / dieci giorni per organizzare un tour alla scoperta dell’anima più vera di
questa terra, profondamente intrisa della sua storia e capace di regalare paesaggi naturali
che lasciano senza parole. Attenzione però: non si può pensare a un viaggio in Scozia senza
averne studiato prima un po’ di storia ed essersi immersi nelle sue atmosfere attraverso la
lettura di qualche autore scozzese – non c’è che l’imbarazzo della scelta, da Walter Scott
a Robert Burns, da James Matthew Barrie, papà di Peter Pan e Wendy a Arthur Conan Doyle fino
alle avventure del maghetto più famoso degli ultimi tempi nato dalla fortunata penna di J.K.
Rowling, che con Harry Potter e i suoi amici ha regalato al pubblico incredibili spaccati di
una Scozia fantastica. nell’organizzare il viaggio, si può scegliere di seguire un filone particolare
– la visita dei castelli, un giro naturalistico alla ricerca di foche, balene e delfini, un
tour tra i distretti dell’whisky o nelle principali città. Noi abbiamo scelto di fare un itinerario
classico, partendo da Edimburgo e spingendoci, in senso antiorario, fino alle Highlands
per poi tornare nella capitale.
Edimburgo
È una città magnifica che, da sola, meriterebbe un viaggio a sé. Ma anche due o tre giorni sono sufficienti per conoscerla da vicino, passeggiando tra le sue strade acciottolate, i suoi vicoli tortuosi e la sua architettura medievale, visitando il castello e immergendosi per qualche ora nel meraviglioso Royal Botanic Garden, un vero e proprio centro sperimentale e di conservazione di tutte le specie naturali del mondo (la serra con le ninfee giganti lascia senza fiato!) e un’oasi di pace nel cuore della città. Città che merita senza dubbio uno sguardo anche dall’alto: la sterminata distesa di comignoli, ormai spenti, che domina i tetti ti catapulta in un men che non si dica nelle magiche atmosfere di Mary Poppins e sembra quasi di vedere i suoi spazzacamini ballare e saltare da un tetto all’altro cantando.
Da Edimburgo noleggiamo una macchina e ci dirigiamo verso la East Neuk of Fife per poi raggiungere la nostra meta successiva: le Highlands. Arrivare sulla costa dalla capitale è facile grazie a quel capolavoro d’ingegneria scozzese che sono i celebri ponti gemelli sul FIRTH of FORTH (i cosiddetti “FORTH BRIDGES“) che ti consentono di raggiungere velocemente North Queensferry, sulla sponda opposta dell’estuario del Firth anziché dover costeggiare tutto il fiordo. La East Neuk of Fife è un breve tratto di costa dove il tempo sembra essersi fermato in un susseguirsi di piccoli villaggi di pescatori fatti di casette colorate, viottoli, porticcioli, reti e attrezzi da pesca accatastati lungo i piccoli moli pietrosi. Vale la pena attraversarli senza fretta anzi, se si ha tempo, anche percorrendo a piedi o in bicicletta la strada di circa 100 km che li collega tutti. Fermandosi ogni tanto a mangiare un fish & chips scozzese, fatto con englefino fritto in pastella accompagnato da patatine. Ad Anstruther l’omonimo Fish Bar è stato più volte premiato per la sua ricetta… pare che anche i reali inglesi vengano ogni tanto fino qui per farsene un piatto!
Il castello di Dunnottar
Proseguendo lungo la costa, altra tappa obbligata è senza dubbio Stonehaven. Qui vicino, infatti, si trova uno dei castelli in assoluto più suggestivi della Scozia. Il Dunnottar Castle si presenta all’improvviso, arroccato sul suo imponente scoglio, circondato da campi e prati verdi e fioriti e collegato a terra solo da uno stretto passaggio a picco tra le fredde acque del Mare del Nord. Lo si può raggiungere in macchina, parcheggiando a 5 minuti di distanza, oppure camminando lungo il sentiero costiero che parte dal vicino villaggio e che, inerpicandosi sul ciglio delle scogliere circostanti, in una quarantina di minuti porta a destinazione. www.dunnottarcastle.co.uk
Inutile dire che il percorso a piedi offre un panorama indescrivibile, soprattutto se fatto all’ora del tramonto.
Verso le Highlands
Le Highlands sono il cuore della Scozia, la sua parte più selvaggia e pittoresca, sono cieli aperti, montagne impervie, colline verdi fosforescenti, brughiere nebbiose, laghi scuri, fiordi, isole e spiagge incantevoli che compongono il quadro di un magnifico territorio, impervio e accogliente allo stesso tempo. Non c’è da stupirsi che questo scenario naturale abbia stregato nei secoli innumerevoli visitatori e sia stato fonte di ispirazione per scrittori e poeti di ogni epoca. Per arrivarci, attraversiamo il Parco Nazionale dei Cairngorm, il più grande del Regno Unito, su un’unica lunga strada, solitaria, deserta, a un’unica corsia, dove gli unici compagni di viaggio che si rischia di incontrare sono le classiche pecore bianche dalla testa nera e le mucche Highlander. La meta è Inverness, capitale delle Highlands, punto di raccordo con la Scozia e ottima base di partenza per alcune escursioni interessanti. Una fra tutte, la baia di Moray Firth, a nord di Inverness, una delle zone marine della Scozia dove abita stabilmente una colonia di delfini facilmente avvistabili soprattutto un’ora prima dell’alta marea. Il punto migliore è Kessock Bridge a un chilometro a nord di Inverness oppure facendo una gita in barca. Altra meta classica della zona, il lago di Lochness, conosciuto da tutti per il celebre mostro ma che in realtà, mostro a parte, offre un panorama affascinante, fatto di una natura estremamente verdeggiante, le romantiche rovine del castello di Urquhart e le nere acque del lago, il secondo più profondo della Scozia. Per gli appassionati dell’Whisky, sempre in zona, parte il Malt Whisky Trail, uno spettacolare percorso che si snoda nel cuore dello splendido Speyside, una delle cinque regioni di produzione dell’whisky della Scozia, dove si concentra la maggior parte delle distillerie (è qui che si producono marchi noti come Glen Grant, Chivas, Glenlivet, Macallan) e l’affascinante Speyside Cooperage, azienda di grande tradizione nella produzione di botti per l’invecchiamento del whisky.
L'Isola di Skye e la costa occidentale
Il giro delle Highlands non può dirsi completo se non si visita l’isola di Skye, la più grande delle Ebridi Interne. Esplorando l’isola si capisce perché il National Geographic l’ha inserita nella lista delle più belle isole del mondo: un paesaggio mozzafiato fatto di spiagge, montagne, brughiere, insenature e penisole, incorniciato dal blu di un mare stupendo e collegato alla terraferma da pratici ponti. A differenza di altre zone, Skye è una meta davvero molto battuta e l’offerta a livello di alloggi non è altissima, in più molte strutture non sono prenotabili sui classici canali come Booking. Se non si prenota per tempo si rischia davvero di arrivare e non trovare dove dormire.
Da vedere c’è tantissimo: da Portree, la pittoresca capitale dell’isola con le sue casette colorate affacciate su un porto naturale e circondata da picchi rocciosi, al Castello di Dunvegan, a nord dell’omonima cittadina, a picco sulla roccia, uno dei più grandi delle isole Ebridi e l’unico ad essere stato abitato dalla stessa famiglia per più di 800 anni.
Tanti si fermano alla visita del castello, ma in realtà la vera bellezza di questo luogo è racchiusa nei suoi giardini, una vera oasi nascosta di piante, radure boschive, piscine scintillanti alimentate da cascate e ruscelli che scendono verso il mare e da cui partono delle gite in barca per raggiungere le colonie di foche sulle sponde delle isole di fronte.
Road to the Isles
È una delle tante strade panoramiche che attraversano la Scozia. Questa collega Mallaig, piccolo villaggio da dove partono molti traghetti per le Ebridi Interne, a Fort William, capitale dell’outdoor scozzese. Il paesaggio è mutevole e va dalla foresta alle spiagge bianchissime. Bellezze naturali sì, ma anche storia. Proprio sulla road to the Isles, nei pressi di Glenfinnan, si radunarono le forze giacobite alla vigilia della rivolta del 1745. E proprio “Jacobite” si chiama il pittoresco treno a vapore che percorre ancor oggi questo tratto della West Highland Railway, sbuffando e fischiando mentre passa sul famoso viadotto dei film di Harry Potter, sotto le sembianze dell’Hogwarts Express. Sulla strada del ritorno verso Edimburgo, dove ci aspetta l’aereo che ci riporta a casa, facciamo un’ultima tappa a Stirling, piccolo villaggio arroccato su una ripida collina, celebre per il suo ruolo strategico nel corso della storia scozzese, dominata dal suo splendido castello e dal monumento a William Wallace, l’eroe nazionale che, nel 1297, alla guida delle armate scozzesi, sconfisse quelle inglesi in un’epica battaglia.
Il clima in Scozia
Per definire il clima in Scozia c’è un solo aggettivo: imprevedibile. È la posizione geografica della Scozia, all’estremità nord occidentale dell’Europa e bagnata dal mare su tre lati, a determinare questa instabilità del clima. Ma è proprio la sua variabilità a rendere ancora più unico il viaggio: i fenomeni atmosferici, infatti, sono spettacolari e fotogenici e l’alternanza di ombre, luci, arcobaleni e improvvise schiarite che accendono i colori sono le condizioni ideali per gli amanti della fotografia. Un detto popolare dice che sulle isole si riesca a vedere le 4 stagioni nell’arco di un’unica giornata. Per avere un’idea di quando organizzare il viaggio, si può tenere presente che, in generale, la primavera e l’autunno, in particolare maggio e settembre, sono i periodi migliori a livello di stabilità del clima: le temperature sono più miti e i colori sono al massimo della loro lucentezza. In estate le ore di luce sono di più ma il tempo torna ad essere molto più instabile con temporali improvvisi e molto vento. L’inverno invece è secco ma anche molto freddo.
Cosa mettere in valigia
Vista la velocità con cui cambia il tempo in Scozia, il consiglio è quello di vestirsi “a strati”, ovvero t-shirt, felpa o maglione e una giacca impermeabile / k-way per ogni evenienza.
Dove dormire in Scozia
Le soluzioni sono tantissime e differenti, adatte a tutti i gusti e le tasche. Si va dal bed&breakfast alle gust house – alcune davvero caratteristiche, in splendidi cottage immersi nelle campagne – dai pod – casette in legno, molto funzionali e spesso in luoghi mozzafiato, per campeggiatori del XXI secolo, molte sono dotate di ogni comfort – agli hotel, fino ai castelli per un soggiorno davvero da favola.
Leggende scozzesi
L’ampia eredità di miti e leggende scozzesi nasce dalla storia e dalla cultura celtica e risale a circa 2000 anni fa. Queste fiabe servivano a fornire una chiave di lettura dei fenomeni naturali, ma anche come monito e avvertimento per i giovani a non mettersi nei pericoli. Venivano tramandate oralmente all’interno dei clan e delle famiglie specialmente durante le feste. I protagonisti delle leggende scozzesi sono quegli abitanti del mondo soprannaturale che nella cultura anglosassone sono indicati dal termine fairies: elfi, folletti, fate, cavalli d’acqua, goblin, brownie e così via. C’era quindi il Piccolo Popolo, o “buoni vicini”, costituito da tutte le creature che di natura sono amichevoli e gentili, ma che possono diventare molto dispettosi e pericolosi se vengono trattati male dagli uomini, contrapposto alle creature malvagie come i numerosi esseri acquatici, mostri e demoni marini che vivono nelle acque profonde dei fiumi e dei Loch.
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