I segreti della Franciacorta
Tra cantine, conventi e retreat di charme alla scoperta della romantica linea ferroviaria Palazzolo - Paratico
Tra la zona collinare di Brescia e l’estremità sud del Lago d’Iseo in Lombardia, la Franciacorta evoca la promessa di un brindisi speciale e tutto il fascino di un territorio, disseminato di borghi e conventi, tutt’oggi portavoce nel mondo dell’importante eredità culinaria lasciataci dal grande Gualtiero Marchesi. Anche se l’origine del suo nome si perde nella notte dei tempi, tra leggende che citano Carlo Magno, a cui pare si debba il soprannome di “Piccola Francia” per la somiglianza con il suo paese d’origine, ed altre che ci riportano alla dicitura latina “francae curtae”, corti franche, perché qui nel Medioevo si stabilirono i monaci benedettini esentati dalle tasse, la storia recente della Franciacorta è, innanzitutto, una splendida ode allo spirito imprenditoriale italiano del Dopoguerra. Andiamo alla scoperta delle sue cantine, trattorie tipiche e relais di charme, ma soprattutto di una tradizione vitivinicola, forgiata in tempi recenti per mano dell’uomo, che non ha uguali nel mondo.
Il nostro viaggio alla scoperta della Franciacorta inizia dalla piccola stazione del treno di Palazzolo, sulla linea per Paratico sul Lago d’Iseo, costruita nel 1876 per potenziare il traffico merci tra Venezia e Brescia, oggi parte del progetto delle romantiche locomotive storiche a vapore che la collegano a Milano.
Qui, in questo tranquillo paesino della campagna bresciana, nel 1900 Giacomo e Margherita Rossi costruiscono, proprio attaccata alla stazione, un’osteria con camere nello stile Liberty dell’epoca.
Oggi Maurizio, la quarta generazione della famiglia Rossi, e la moglie Grazia portano avanti la tradizione dell’Osteria della Villetta che, dagli anni ’60, è una delle trattorie più famose d’Italia ed importante circolo culturale che ha visto la collaborazione di tanti artisti e fotografi illustri, divenuti clienti ed amici, come Mark Kostabi, Alessandro Mendini, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Steve McCurry e Juergen Teller.
Tra arredi originali e tocchi déco, l’Osteria racchiude, infatti, un piccolo mondo di opere d’arte: come quella creata nel 2009 dall’artista Michelangelo Pistoletto su uno specchio antico appartenuto ai bisnonni di Maurizio, intitolata Terzo Paradiso, simbolo della fusione fra il primo e il secondo paradiso, quello in cui gli esseri umani sono totalmente integrati nella natura. Una filosofia sposata in toto anche dalla famiglia Rossi che così ha chiamato il loro orto, situato sulle colline della Franciacorta in località Saline di Adro, che fornisce le verdure per l’Osteria.
Ed è proprio chiacchierando con Maurizio che iniziamo a parlare del grande Gualtiero Marchesi, fil rouge di ogni nostra tappa, perché, quello che tutti ricordano come il più grande cuoco italiano, definiva la Villetta la sua “osteria preferita in Franciacorta”, ragion svelata per cui, simbolicamente, iniziamo da qui il nostro viaggio.
La nostra seconda tappa ci porta diritti nel cuore dell’origine della tradizione vitivinicola di questo territorio quando, nel Medioevo, conventi e monasteri ne erano il fulcro produttivo.
Il Cappuccini Resort, situato come in una favola sulla sommità del Monte Orfano a Cologne, è un luogo unico al mondo, raro esempio in Italia di recupero completo e filologico in chiave ricettiva di un antico convento francescano risalente al 1569. Per più di due secoli casa di religiosi e pensatori, luogo contemplativo volto alla produzione diretta della terra, nel XIX secolo divenne proprietà di nobili famiglie del bresciano e quindi rimase abbandonato per oltre 60 anni, finché Rosalba Tonelli Pelizzari, all’epoca giovanissima, ne rimase affascinata al punto tale da acquistarlo e iniziare un coraggioso restauro conservativo. Completato nel 1993 con l’apertura dell’hotel di charme poi seguito dall’inaugurazione della piscina, della spa, del ristorante, oltre che di giardini, orti e vigneti, il Resort oggi offre un’esperienza davvero unica. Gli ospiti possono, infatti, scegliere tra 14 camere intitolate ai frati che vi hanno abitato e vivere un soggiorno energeticamente magico rapiti dal fascino di pavimenti in cotto antico, camini antichi, travi in legno e tanti oggetti d’antiquariato.
Affacciato nell’antico chiostro del convento, non perdetevi la cena al ristorante La Cucina di San Francesco, aperto anche ai non ospiti della struttura, gestito dal sommelier Marco Pelizzari, figlio di Rosalba, e uno dei più grandi esperti di vino e collezionista di bottiglie importanti della Franciacorta. Chiedetegli di visitare la sua cantina “segreta”, ricavata dall’antico pozzo del convento, e di farvi assaggiare qualche annata speciale.
A pochi chilometri dal Resort, potete visitare uno dei più giovani vignaioli sartoriali che si sta distinguendo tra gli intenditori: la Cantina Corte Fusia a Coccaglio. Qui, Daniele Gentile e Gigi Nembrini coltivano 7 ettari di vitigni chardonnay, pinot nero e pinot bianco dando vita, tra gli altri, a uno straordinario Franciacorta Brut.
Da qui è d’obbligo una tappa nel piccolo paese di Rovato dove, tutt’intorno la sua piazza centrale, si trovano alcune delle osterie più antiche e rinomate della Franciacorta. A partire dall’Osteria Quattro Rose, attiva sin dal 1800, che, in un’ambiente bohémien tra opere d’arte e memorabilia, è un vero e proprio “salotto del vino” dove Arber Troci incanta i suoi ospiti con una strepitosa cantina di oltre 400 etichette. Poco più in là, sempre all’insegna della tipicità, si trova la Trattoria del Gallo, esistente sin dal 1860, regno di Onofrio Facchi e Giuliano Zambelli che vi faranno provare i gusti franciacortini più autentici.
Se invece avete voglia di un buon aperitivo o di una cena fine dining, l’indirizzo giusto a Rovato è Al Malò, un format gourmet unico in Franciacorta. Tra arredi di design e l’originale wallpaper esotica di Cole and Son, vi accoglierà la cucina dello chef Mauro Zacchetti, che ha lavorato a fianco di Gualtiero Marchesi, Philippe Léveillé e Andrea Berton, e la mixology di Lodovico Calabria, famoso in tutta la Lombardia per i suoi cocktail.
Tra il pranzo e l’aperitivo, a pochi chilometri da Rovato, in località Rodengo Saiano, potete visitare l’Abbazia Olivetana Benedettina Santi Nicola e Paolo VI, la più nota della Franciacorta, e i suoi bellissimi chiostri, la cui fondazione risale al 1090 per opera dei Benedettini Cluniacensi.
Alla volta di un nuovo giorno, è ora di visitare uno dei templi mondiali dell’ospitalità, la casa per 20 anni di Gualtiero Marchesi, L’Albereta Relais & Châteaux a Erbusco. Antica dimora neorinascimentale di fine Ottocento, sorge sulla collina Bellavista ed era la dimora privata dell’avvocato Giovanni Cavalleri e della moglie Anna, musicista e grande appassionata di arte e pittura. Vera e propria mecenate, Donna Anna la trasformò in una sorta di Accademia delle arti. La proprietà fu, successivamente, acquistata da Vittorio Moretti, le cui famiglia è documentata in Franciacorta sin dal 1400, oggi Presidente del Gruppo Terra Moretti che comprende anche Bellavista Wine. Indomito imprenditore visionario, negli anni ’70 inizia, oltre alla coltivazione di vigneti, anche la valorizzazione del territorio della Franciacorta veicolandone lo stile di vita attraverso attività culturali e importanti relazioni internazionali.
Nel 1993 apre L’Albereta, con l’idea di farne il simbolo dell’arte dell’accoglienza della regione, e chiede consiglio all’amico giornalista Gianni Brera su chi potesse gestirne il ristorante. Brera gli suggerisce di rivolgersi a sua volta a Gualtiero Marchesi, già una stella Michelin nel 1978, che si offre alla guida dell’offerta food & wine del resort.
E’ l’inizio di una rivoluzione nel settore della ristorazione e dell’hotellerie dove alta cucina, glamour e calore di casa si uniscono in un modello unico, che ancora oggi rende L’Albereta il retreat preferito da tante celebrità di tutto il mondo. Oggi è Carmen, primogenita di Vittorio Moretti, a gestire l’intera struttura: una vita dedicata al culto dell’ospite, non lasciando nulla al caso, dai fiori freschi in ogni angolo del resort sino alle fragranze sempre diverse che accompagnano l’ospite in ogni momento del suo soggiorno. L’Albereta è un mondo composto di talmente tanti dettagli che non vi basterà un weekend per assaporarli tutti. Potete godervi un aperitivo al nuovo lounge bar Stanza 54 seguito da una cena romantica al ristorante LeoneFelice, con vista sul Lago d’Iseo, oppure godervi una giornata nella spa con piscina, seguita da una passeggiata nel Parco delle Sculture. Difficile scegliere tra le 38 camere e le 19 suite, tutte diverse, come la celebre Cabriolet Suite, così chiamata perché basta premere un pulsante e, come per incanto, il soffitto si apre completamente a cieli stellati e albe magiche da gustare in compagnia di un bicchiere di Franciacorta.
Anche se la viticoltura in questo territorio ha origini antichissime e le prime testimonianze scritte risalgono all’epoca romana, la produzione così come la conosciamo oggi nasce negli anni ’60, quando vari imprenditori iniziano ad investire nella coltivazione della vigna. La svolta avviene nel 1961 ad opera di Guido Berlucchi e dell’enologo Franco Ziliani, che gli suggerisce di “creare un metodo classico alla maniera dei francesi”. E’ così che, ad opera di alcuni visionari imprenditori nasce il vino Franciacorta, nel 1967 riconosciuto ufficialmente come DOCG, oggi sinonimo indissolubile tra questo territorio e brindisi importanti.
Vittorio Moretti fonda il suo primo progetto enologico, la cantina Bellavista Wine, nel 1977 sulla collina Bellavista, a pochi chilometri dall’Albereta, oggi guidata da Francesca Moretti, giovane enologa che ha saputo rinnovare il marchio dell’azienda mantenendo un perfetto equilibrio fra tradizione e innovazione. La visita alle gallerie storiche della Cantina è davvero una delle esperienze più emozionanti della Franciacorta dove, tra Jéroboam che riposano e limited edition di Bellavista Grande Cuvée Brut DOCG, si può assistere alla magia della tecnica del rémuage (rotazione delle bottiglie per raccogliere i lieviti esausti nel collo ed eliminarli in seguito) svolto a mano ad una velocità impressionante.
Il nostro itinerario si conclude, proseguendo verso il Lago d’Iseo, nella piccola, romantica stazione di Paratico, in funzione fino al 1966 e completamente restaurata nel 2017. Qui Alberto Marini con la moglie Ulrika Pettersson hanno aperto Bohem La Stazione, Fiori, Bon Bon Confetteria e Bistrot. Un locale unico al mondo dall’atmosfera déco che, grazie al recupero filologico, ha conservato tutti i dettagli originali della piccola stazione, dall’orologio, ai pavimenti, sino alla cucina dell’appartamento del capotreno che è diventata quella della sala ristorante al primo piano.
La Bohem è il luogo perfetto per un aperitivo tra i filari di lucine industriali allestite sopra ai vecchi binari della ferrovia o prenotare un brunch con gli amici, in attesa di vedere arrivare poco più in là il romantico trenino a vapore Sebino Express, che parte da Milano Centrale.
Da qui, potete poi proseguire verso il lago e magari fare tappa a Montisola, la più grande isola lacustre d’Italia con scorci degni delle Riviere più famose del sud Europa, o rientrare in direzione Milano o Brescia.
Vissuta attraverso la sua storia ed i suoi protagonisti, la Franciacorta vi lascerà dentro un ricordo indelebile, donandoci una rinnovata fiducia sulle capacità dell’uomo che, a volte, grazie alla sua visione illuminata, riesce davvero a rendere il mondo un luogo migliore.
Arrivederci al prossimo Itinerario Secrets.
Indirizzi Utili
Osteria della Villetta
Via Guglielmo Marconi 104
25036 Palazzolo sull’Oglio, Brescia
Tel. +39 030 7401899
Cappuccini Resort
Via Cappuccini 54
25033 Cologne, Brescia
Tel. + 39 030 7157254
Cantina Corte Fusia
Via degli Orti 2
25030 Coccaglio, Brescia
Tel. +39 328 8471276
Osteria Quattro Rose
Via Castello 27 b
25038 Rovato, Brescia
Tel. +39 030 723027
Trattoria del Gallo
Via Cantine 10
25038 Rovato, Brescia
Tel. +39 030 7240150
Abbazia Olivetana dei Santi
Nicola e Paolo VI
Via Brescia 83
25050 Rodengo Saiano, Brescia
Tel. +39 030 610182
Al Malò
Piazza Cavour 28/29
25038 Rovato, Brescia
Tel. +39 5357565
L’Albereta Relais & Châteaux
Via Vittorio Emanuele 23
25030 Erbusco, Brescia
Tel. +39 030 7760550
Bellavista Wine
Via Bellavista 5
25030 Erbusco, Brescia
Tel. +39 030 7762000
Bohem La Stazione
Via Roma 15
25030 Paratico, Brescia
Tel. +39 035 4261001
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