Mai come in questo periodo si sente parlare di desiderio di cambiamento: si cambia casa, si cambia lavoro, si cambia città, si cambia vita. Si lavora anche su sé stessi per cambiare dentro. Perché il cambiamento è un qualcosa di forte, di definitivo, di faticoso.
L’Enciclopedia Treccani lo definisce un “mutamento improvviso di situazione, di uno stato di cose”. Ma ci siamo mai chiesti se e cosa vogliamo veramente cambiare?
Ho provato a cercare un sinonimo che potesse definire meglio questa voglia di qualcosa di diverso e mi sono imbattuta nel termine “trasformazione”.
La trasformazione avviene più dolcemente, è un percorso più lungo, che ci porta nel tempo a mutare, a passare attraverso un’esperienza – sia essa di gioia, di difficoltà, di disagio – per arrivare a una nuova condizione, diversa, ma frutto di quella stessa esperienza vissuta, elaborata, superata. Trasformarsi significa affrontare un processo interiore attraverso il quale arrivare a una nuova forma ma sempre di noi stessi, del nostro essere.
E allora forse piùche cercare cambiamenti repentini, veloci, immediati, soluzioni che, con la bacchetta magica possano rivoluzionare la nostra vita, proviamo ad adattarci ai cambiamenti che già ci circondano, assaporando ciò che di positivo abbiamo intorno, facendo tesoro delle esperienze e delle persone.
In una parola, dolcemente e lentamente, trasformiamoci!
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